Siete pronti a scoprire 5 interessanti curiosità sul cibo italiano? Allora mettetevi comodi e continuate a leggere!
La cucina italiana ha subìto nei secoli cambiamenti sociali ed economici, con radici che partono dall’antichità. I cambiamenti più significativi si sono verificati con la scoperta del Nuovo Mondo, grazie all’introduzione di patate, pomodori, peperoni, mais e barbabietole da zucchero. La cucina italiana è conosciuta per la sua diversità regionale, specialmente tra il nord e il sud dello stivale, offre un’abbondanza di gusti ed è una delle più popolari e copiate cucine al mondo.
Una caratteristica della cucina italiana è la semplicità: molti piatti, infatti, si preparano al massimo con solo quattro ingredienti. I cuochi italiani prediligono puntare sulla qualità degli ingredienti piuttosto che su una preparazione troppo elaborata. Gli ingredienti e i piatti variano da regione a regione e molte pietanze che un tempo erano prettamente regionali si sono rapidamente diffusi in tutto il Paese fino integrati per poi essere rivisitazioni in base al luogo.
Il cibo italiano racchiude storia, tradizioni, spesso leggende riguardo la sua preparazione, ma anche riguardo il suo utilizzo. Vediamo ora 5 curiosità che pochi conoscono sul cibo italiano.
La maggior parte degli italiani piace iniziare la giornata con una fumante tazza di caffè: un’abitudine irrinunciabile, ormai diffusa anche fuori dei confini dell’Italia.
Ci sono molti studi che mostrano i benefìci del caffè, ma ci sono anche effetti collaterali, in particolare se lo si assume al mattino. Questi effetti dannosi si accumulano nel tempo e possono causare problemi di salute in futuro. È opinione diffusa che esista un piccolo rimedio da mettere in pratica per “minimizzare” i danni: bere acqua prima del caffè.
Il nostro corpo è disidratato dopo aver digiunato tutta la notte e il caffè è un diuretico, significa che stimola i reni a espellere più sodio nelle urine. Quando i diuretici eliminano il sodio, il corpo scarica anche l’acqua; quindi, il caffè disidrata ulteriormente il corpo. Un bicchiere d’acqua appena svegli permette di compensare la disidratazione notturna e di ripulire e rinfrescare il palato da altri gusti rimasti in bocca precedentemente, in modo tale da apprezzare al meglio una tazza di caffè al mattino.
Il nome mozzarella ha origine dal dialetto napoletano e si attribuisce alla stessa forma del prodotto, diminutivo di mozza (“taglio” o mozzare “strozzare”) derivata, appunto, dal metodo di lavorazione. Il termine è stato menzionato per la prima volta nel 1570, in un libro di cucina di Bartolomeo Scappi, che recitava: “latte crema, burro fresco, ricotta, mozzarella fresca e latte”. Lo storico Monsignor Alicandri, nella “Chiesa Metropolitana di Capua”, affermava che nel XII secolo il Monastero di San Lorenzo, a Capua, offriva ai viandanti, un pezzo di pane con “mozza” o “provatura”.
Secondo i dati della Coldiretti, l’esportazione dei formaggi ha superato le 400.000 tonnellate nel 2017. Nello stesso anno, circa 100.000 tonnellate di mozzarella sono state esportate all’estero con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Una tendenza che ha confermato l’Italia tra i maggiori produttori ed esportatori di formaggi, ma soprattutto ci fa capire quanto siano apprezzati i prodotti caseari, made in Italy, all’estero.
Vi siete mai domandati quali sono i formaggi più venduti all’estero?
Di seguito ne abbiamo riportato la classifica.
La mozzarella è al terzo posto nella classifica dell’esportazione mondiale di formaggio nei principali mercati export, uno tra i formaggi italiani più conosciuti ed apprezzati al mondo. Viene venduta soprattutto in Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Belgio e Germania. Il primo posto, della classifica mondiale export, spetta alla grana padano seguita dal parmigiano reggiano.
Le Fettuccine Alfredo sono note per la semplicità della ricetta. Infatti, vengono condite solo con l’uso di due semplici ingredienti: parmigiano e burro. Al calore della pasta appena scolata il formaggio incomincia a sciogliere, mescolandosi al burro, formando una salsa densa e saporita. La pietanza deve il proprio nome ad Alfredo di Lelio, ristoratore romano che, si dice, l’abbia inventata all’inizio del secolo scorso come piatto rinvigorente per la propria moglie, debilitata dopo la nascita del figlio primogenito.
Il successo del ristorante permise alle fettuccine Alfredo di diventare presto popolari. Grazie ai turisti, esse si diffusero rapidamente all’estero, in particolare negli Stati Uniti, dove, tutt’oggi, risultano essere uno dei piatti tipici italiani più apprezzati. Il paradosso è che nel nostro Paese questo piatto non solo non è considerato tipico, ma è quasi praticamente sconosciuto! E’ il piatto sicuramente, per la sua semplicità, apprezzato dai palati dei più piccini.
All’estero la ricetta si è addirittura evoluta e, accanto a burro e parmigiano, è possibile trovare l’uso di altri ingredienti come la panna, le erbe e carni; infatti negli Stati Uniti a questo piatto è spesso viene abbinato del pollo e costituisce un pasto completo.
Cuocere la pasta è, apparentemente, molto semplice. Infatti, si fa bollire dell’acqua in una pentola, poi si aggiunge la pasta, si imposta il timer, per i minuti indicati sulla confezione e, trascorso il tempo, si scola la pasta ed è subito pronta per essere servita! Semplice, no? Ci sono, però, alcune accortezze da seguire affinché la cottura sia ottimale. Anzitutto evitare che la pasta si cucini troppo, scuocendosi. La seconda accortezza che bisogna tenere a mente è in quale fase della cottura va aggiunto il sale. Meglio prima o dopo che l’acqua bolle?
Sulla questione si è scatenato un vero e proprio dibattito. Infatti, la scienza sconsiglia di salare l’acqua prima dell’ebollizione, perché l’acqua salata impiegherà più tempo a bollire. La “pratica” sostiene, invece, che aggiungere un pugno di sale grosso prima di accendere i fornelli sia una buona abitudine da seguire per evitare di dimenticarsene, rischiando di portare in tavola un piatto insipido! Che si opti per l’una o per l’altra opzione, il consiglio del nostro Chef è quello di evitare assolutamente di aggiungere il sale direttamente sulla pasta già scolata e impiattata!
I nostri piatti realizzati con materie prime di qualità a km zero
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Il ristorante Odissea oltre a tenervi aggiornati sulle curiosità e storie sul cibo e sulla cucina in genere, vi propone ogni giorno menù di pesce diversificati in base al pescato fresco locale.
Inoltre, un altro piatto che ci ha contraddistinto negli anni a livello locale, è la nostra “Carbonara”! Infatti, nonostante la semplicità della preparazione e l’utilizzo di pochi ingredienti, ha da sempre conquistato i nostri clienti: un piatto apparentemente semplice ma dal gusto inconfondibile. Da poco, il nostro chef ha rivisitato la ricetta Classica della carbonara e ne ha create altre 3 varianti: La più Gusto, La Special Monti e la Special Mare.
Il ristorante Odissea è molto attento ai suoi clienti; infatti, cerca di essere al passo con i tempi, capire i gusti, le mode della sua clientela per poi così riuscire a soddisfarla al meglio.
Ti consigliamo di dare sempre un’occhiata al nostro sito: www.ristorantepizzeriaodissea.it per essere aggiornati sulle iniziative e le offerte che periodicamente proponiamo ai nostri clienti.