Se siete curiosi di conoscere di più sul famoso piatto della carbonara, vi consigliamo di continuare la lettura.
Ci sono state, negli anni tante diatribe, sulla storia della carbonara. Ricetta dalle origini antiche? Neanche troppo. Romana? Solo di adozione.
La carbonara, oggi simbolo di Roma, il piatto più amato in tutto il mondo, ha un’origine poco chiara, non ha una precisa data di nascita, né una sua paternità né sua una maternità.
1° IPOTESI APPENNINICA / ABRUZZESE
Secondo questa ipotesi il piatto fu “inventato” dai carbonai (carbonari in dialetto romano) nel territorio dell’Aquila i quali lo preparavano usando ingredienti semplici facilmente reperibili in casa e dalla lunga conservazione.
La carbonara in questo caso sarebbe l’evoluzione del piatto detto cacio e ova (Cace e Ove, in dialetto), di origini abruzzesi, che i carbonari usavano preparare il giorno prima portandolo nei loro “tascapane” e che consumavano con le mani.
Il pepe era già usato in buona quantità per la conservazione del guanciale, grasso o lardo usato in sostituzione dell’olio, troppo caro per i carbonai.
2° IPOTESI NAPOLETANA
L’ipotesi ricondurrebbe l’origine della ricetta alla cucina napoletana.
Questa tesi individua in alcune ricette presenti nel trattato del 1837 Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti (discendente dell’antica famiglia nobile di provenienza del poeta Guido cavalcanti, amico di Dante) una possibile origine della pietanza.
È da notare come nella cucina popolare napoletana sia consuetudine, nella preparazione di alcuni piatti, usare ingredienti che si trovano nella carbonara: uno composto di uova, formaggio e pepe in aggiunta dopo la cottura.
Si tratta di una tecnica presente in ricettari prima del trattato di Cavalcanti, tecnica ad oggi ancora comunemente usata in piatti quali pasta e piselli, pasta con zucchine, trippa alla “pasticciola” e spezzatino di carne con piselli. La maggior parte di queste ricette ha anche una versione senza questo battuto di uova.
3° IPOTESI ANGLOSASSONE
Difatti, la tipologia del piatto salta fuori per la prima volta nel periodo successivo alla liberazione di Roma nel 1944, quando nei mercati romani apparve il bacon portato in Italia dalle truppe alleate.
Per quanto riguarda gli avvenimenti che portarono all’origine di questo piatto, è probabile che dalle abitudini alimentari dei militari statunitensi, venuti in Italia nell’immediato dopoguerra, diedero spunto alla ideazione della ricetta.
L’unione dei due ingredienti, del tipico gusto americano, uova e bacon con la pasta condita con il formaggio, ha creato le basi per la nascita della mitica ricetta su entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico.
A chi dobbiamo questa invenzione? Le ipotesi sono svariate, ma su tutte ha rilievo il racconto, mai smentito, di Renato Gualandi.
Questo giovane cuoco bolognese fu scelto il 22 settembre 1944 per preparare un pranzo in occasione dell’incontro tra l’Ottava Armata inglese e la Quinta Armata americana nella città di Riccione appena liberata.
Per sua fortuna o bravura, creò inconsapevolmente un piatto destinato a diventare famoso in tutto il mondo. Per l’occasione utilizzò gli ingredienti provenienti dall’America, del bacon, della crema di latte buonissima, del formaggio e della polvere di rosso d’uovo che insieme alla pasta completavano la ricetta.
Compose così il piatto e lo servii a cena ai generali e agli ufficiali americani. Ma prima di portarlo in tavola, all’ultimo momento, decise di mettere del pepe nero che ne arricchì il sapore.
Tutti i commensali, assaggiando la pietanza, furono immediatamente conquistati dal gusto particolare, allo stesso tempo familiare, della pasta.
Dopo questa cena, Gualandi divenne cuoco delle truppe alleate a Roma dal settembre del ’44 all’aprile del ’45 e questo periodo fu sufficiente per diffondere la fama della carbonara nella Capitale.
Ovviamente il racconto della carbonara, inventata a Riccione nel 1944 da un cuoco di origine bolognese, usando i prodotti del rancio dell’esercito americano, può generare qualche perplessità nei puristi della tradizione romana, ma ciò non rende la situazione meno veritiera o plausibile.
Con la naturale evoluzione del tempo quindi, i ristoratori iniziarono ad utilizzare gli ingredienti locali, dal bacon si passò alla pancetta che venne sostituita a breve dal guanciale; quest’ultimo simbolo della cucina romano-laziale per eccellenza, dando così vita a una delle ricette tradizionali più famose della capitale e del bel paese: LA CARBONARA.
Ci piace invece pensare che la creazione della storia della carbonara sia frutto della grande capacità, tutta italiana, d’improvvisazione culinaria, che ha creato un capolavoro in uno dei momenti più difficili della storia d’Italia.
Pochi ingredienti che nascondono lo splendore della nostra cucina che tutti al mondo ci invidiamo.